Biomassa

ENERGIA DALLA BIOMASSA Per biomassa si intende la massa totale di tutti gli organismi vegetali presi in esame in una determinata area, ad esempio la biomassa totale della foresta amazzonica. Nel caso della produzione energetica si considera l’energia potenziale disponibile da una determinata biomassa, ad esempio quanta energia si può produrre dalla combustione di una determinata quantità di legna, oppure quanto combustibile si può produrre da un campo di girasole o di colza. Generalmente viene considerato assimilabile alla biomassa il gas estratto dalla fermentazione dei rifiuti organici, delle sostanze vegetali e dalle feci animali. LA LEGNA È senz’altro da considerare una fonte energetica rinnovabile in quanto le piante dei boschi cedui (cioè i boschi da taglio) hanno un ciclo di ricrescita di circa 20 anni. La combustione di una pianta produce soprattutto anidride carbonica(C02), che aumenta “l’effetto serra” solo nel periodo che intercorre tra il taglio e la ricrescita, al termine della quale la nuova pianta avrà riutilizzato tutta la C02 emessa precedentemente. Il rischio legato all’uso di questa fonte rinnovabile è dovuto all’abbattimento scriteriato delle foreste. Queste ultime, minacciate anche dall’avanzata dell’agricoltura intensiva, stanno rapidamente riducendosi o scomparendo, causando tra l’altro, il mancato assorbimento della C02 che potrebbe essere trasformata in zuccheri e ossigeno attraverso la fotosintesi. Ad esempio nei paesi del sud del mondo la maggior parte dell’energia derivante dalla biomassa (circa il 38% del totale) proviene quasi esclusivamente dalla combustione di legname. I BIOCOMBUSTIBILI Si intendono come tali gli oli o gli alcoli estraibili da specie vegetali che ne sono particolarmente ricche quali ad esempio: la colza per gli oli(biodiesel) e la canna da zucchero per gli alcoli(bioetanolo). Come per la legna anche per i biocombustibili si può parlare di una fonte rinnovabile, perché attraverso la risemina è possibile ottenere un ciclo di produzione pressoché infinito. Un indubbio vantaggio dei biocombustibili è rappresentato dal fatto che sono utilizzabili dagli attuali motori senza che questi ultimi necessitino di modifiche sostanziali. Inoltre le emissioni inquinanti dei biocombustibili sono normalmente inferiori a quelle dei combustibili fossili(benzina, gasolio ecc.). La coltivazione dei biocombustibili, non essendo destinata all’alimentazione umana, può comportare l’uso massiccio di erbicidi, persticidi e concimi di origine chimica, oltre all’uso di varietà modificate geneticamente(OGM). Inoltre, come ad esempio in Brasile, si può verificare una deforestazione mirata all’ampliamento delle superfici coltivabili a tale scopo. Pro: Rinnovabile, economica, neutra per l’effetto serra Contro: Pericolo di deforestazione e quindi aumento dell’effetto serra. Pro: Rinnovabili, economici, poco inquinanti e facilmente utilizzabili Contro: Pericolo deforestazione, uso massiccio di sostanze chimiche e di OGM Pro: Rinnovabile, diminuisce l’effetto serra attraverso il recupero di gas metano; poco inquinante. IL BIOGAS Si tratta del gas recuperato dalla fermentazione (digestione) anaerobica (in assenza di ossigeno) di materiale organico (rifiuti organici, sostanze vegetali, feci animali). L’estrazione del biogas avviene all’interno di silos(digestori) orizzontali o verticali e quindi convogliato all’interno di campane per l’immagazzinamento. Il biogas così ottenuto è utilizzabile in tutte le applicazioni nelle quali è impiegato il metano o altri gas compatibili con quest’ultimo. I fanghi risultanti dalla digestione possono essere utilizzati come ottimi fertilizzanti del terreno.